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Presentazione de “I fiori del Tibisco”

Dante Marianacci, direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, presenta sabato 16 giugno alle 18.30 presso la Fondazione Mazzullo di Taormina “I fiori del Tibisco”, romanzo edito da Rubbettino. Alessandro Quasimodo, attore e regista, ne leggerà alcuni brani. L’evento è organizzato dall’Associazione Culturale “Interminati Spazi” e dal Parco Letterario “Salvatore Quasimodo” di Roccalumera. Introducono Giuseppe Condorelli e Paolo Lisi. A fine presentazione verrà distribuita gratuitamente copia del libro agli intervenuti. Dessert e dolci assaggi a cura del Laboratorio di Pasticceria del Cav. Franco Belfiore di Misterbianco.

Arnaldo Dante Marianacci poeta, narratore e saggista, tradotto in diverse lingue, ha pubblicato due romanzi (“I cloni di Mr. Bond”, L’Airone Editore, 2004; “I fiori del Tibisco”, Rubbettino, 2006, apparso anche in edizione ungherese, pubblicato nel dicembre 2006 dalla casa Editrice Noran con il titolo “Tiszavirágzás”) e le seguenti raccolte di poesie: “Come il gabbiano” (1970), “Un viaggio per Tiresia” (1975), “Isolette sulla terra” (1977), “Graffiti” (1980), “Maschere e fortilizi” (1985), “Cronachette praghesi” (1990), “I ritorni di Odysseus” (1977), “Odyssey Navratil” (1988), “The Returns of Odysseus” (2000), “Signori del vento” (2002), “Odüsseusz a szélben” (“Odysseus nel vento”), Napkut, 2005. A Praga ha fondato la “Collana di italianistica”, curando la pubblicazione delle opere vincitrici del Premio Francesco Petrarca. A Edimburgo ha curato 18 pubblicazioni della collana “Italian Notebooks”, edita dall'Istituto Italiano di Cultura per la Scozia e l'Irlanda del Nord. A Budapest ha curato tra l’altro la pubblicazione di un volume sulla storia dello storico palazzo che ospita l’Istituto Italiano di Cultura, già sede del primo parlamento ungherese (“L’Istituto Italiano di Cultura. L’Edificio del primo Parlamento ungherese”, Budapest, 2005). Giornalista pubblicista, ha condotto inchieste e servizi collaborando ai programmi culturali della Rai e a diversi giornali e riviste, tra cui “II Messaggero”, “L'Informazione”, “II Mezzogiorno”, “Oggi e Domani”, “Agenda Irlanda”, “Eventi”. Ha fondato e diretto due riviste: “La nuova rivista italiana di Praga” (1996-1998) e “Italia & Italy”, ora diventata la rivista centro-europea della cultura italiana, che si pubblica dal 1999. E’ inoltre direttore della rivista di italianistica “Nuova Corvina” edita a Budapest. Consigliere culturale dell’Ambasciata d’Italia a Budapest, attualmente dirige l'Istituto Italiano di Cultura della capitale magiara ed è coordinatore degli Istituti di Bratislava, Cracovia, Praga e Varsavia.

Alessandro Quasimodo. Diplomatosi al Piccolo Teatro di Milano, ha frequentato un corso di perfezionamento sotto la direzione di Lee Strasberg al Festival dei due Mondi di Spoleto dove ha debuttato in “Motivo di scandalo per Osborne” con la regia di Pugelli. Con il Piccolo di Milano ha preso parte a “Unterdenlinden” di Roberto Roversi con la regia di Raffaele Macello, “Timone ad Atene” di Shakespeare diretto da Belloccio e “Il bagno di Majakowskj” con Franco Parenti. E’ stato per la prima volta “Stanley” ne “Il compleanno” di Harold Pinter. Nel ’72 al Theatre National Populaire ha impersonato il Principe Gonzaga nel “Massacro di Parigi” di Marlowe. Dal ’75 al ’78 ha condotto una intensa attività col Teatro Pierlombardo di Franco Parenti. Dal 1979 a tutt’oggi si è dedicato ad una sua personalissima ricerca sulla poesia sviluppatasi attraverso spettacoli che, avvalendosi di scabri elementi scenografici e musicali, hanno ottenuto risultati di grande impatto e comunicabilità. Ha preso parte a numerose produzioni cinematografiche, tra le quali “Il fischio al naso” con la regia di Ugo Tognazzi; “Tutto a posto e niente in ordine” di Lina Wertmuller; “Roma” e “Casanova” di Fellini. Ha collaborato anche con la televisione in “Storia di Anna”, “La commediante veneziana” e “Piccolo Mondo Antico” con la regia di Salvatore Nocita; “La donna in bianco” diretta da Mario Morini e “Il Conte di Montecristo” con la regia di Ugo Gregoretti. Da qualche anno è approdato pure alla regia, privilegiando la ricerca sul teatro di poesia italiano: “L’Aminta” del Tasso (1984); “Oreste” di Alfieri (1985), prodotti dal Teatro della Scala per l’Estate d’arte a Milano, fino a “La città morta” di D’Annunzio. Collabora con la Rai per la quale ha pure curato un ciclo di ventisei trasmissioni sulla poesia italiana tra Otto e Novecento dal titolo “Saltimbanchi dell’anima” e con la Radio Svizzera di lingua italiana.

 

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