Nel 1968
Martin Luther King, Robert Kennedy e Salvatore Quasimodo
muoiono lasciando vuoti ancora oggi incolmabili.
In mezzo a tutto
questo, in mezzo alle occupazioni universitarie, alla
guerriglia urbana, a una nuova coscienza popolare , dalle
proteste nei campus americani alla rivolta studentesca
esplosa con il "maggio francese", dalla ribellione nei paesi
dell'Europa Orientale contro il dominio comunista dei
sovietici, alla violenza dello scontro politico nelle piazze
italiane, il 1968 è un anno denso di avvenimenti e foriero
di trasformazioni. Sia i sostenitori della straordinaria
carica innovativa dei movimenti sia i denigratori delle
forme che essi hanno assunto per esprimere le proprie idee,
tutti sono concordi nel ritenere che esso segni uno
spartiacque nella storia della società contemporanea.
Il 14 gennaio
in Sicilia si abbatte un terremoto provocando più di
trecento morti e migliaia di feriti. L'epicentro del sisma è
nel Belice, in provincia di Trapani. Migliaia di terremotati
abbandonano l'isola, diretti al Nord.
Il 4 aprile
Martin Luther King, il più importante leader del
movimento dei neri americani, politico, attivista, pastore
protestante e simpatizzante marxista viene assassinato a
Memphis, nel Tennessee, il 4 aprile del 1968. Il pastore,
vincitore del premio Nobel per la pace nel 1964, perde la
vita durante un comizio. Il 28 agosto del 1963 aveva
condotto la storica marcia su Washington nella quale aveva
pronunciato il famoso discorso che iniziava con le parole:
“I have a dream” che sottintendeva l'attesa e i desiderio,
il sogno appunto, da lui coltivato perché ogni uomo venisse
riconosciuto uguale ad ogni altro, con gli stessi diritti.
Il 21 agosto,
le truppe del Patto di Varsavia invadono la
Cecoslovacchia. Tutto ha inizio nel gennaio del 1968, quando
Alexander Dubcek, leader dell'ala innovatrice, diventa
Segretario del Partito. Sostenuto con entusiasmo dagli
intellettuali e dagli studenti cecoslovacchi, Dubcek
inaugura una serie di provvedimenti volti a rinnovare
profondamente il sistema politico ed economico del paese: in
aprile "il programma d'azione" cerca di contemperare
l'economia pianificata con il pluralismo economico e,
soprattutto, con quello politico. Viene introdotta la
libertà di stampa e di opinione e nascono nuovi partiti. E'
la primavera di Praga. I partiti comunisti di tutto il mondo
vedono realizzarsi a Praga ciò che chiamano "socialismo dal
volto umano". I sovietici temono l'estendersi del
rinnovamento cecoslovacco a tutti i paesi del Patto di
Varsavia. Prima tentano di convincere i comunisti
cecoslovacchi a bloccare il processo di liberalizzazione.
Poi, il 21 agosto, entrano con i carroarmati a Praga e
occupano la Cecoslovacchia. Impongono la sostituzione dei
comunisti "più liberali" con dirigenti di loro fiducia. La
repressione della primavera di Praga viene condannata dai
Partiti di tutto il mondo. A differenza della crisi
ungherese del 1956, questa volta il PCI definisce
l'intervento sovietico in Cecoslovacchia "grave e ingiusto".
La cosiddetta
"Primavera di Praga" è consistita in un periodo storico di
liberalizzazione e di riforme che ha avuto luogo in
Cecoslovacchia a partire dal 5 gennaio del 1968 e si è
concluso nel sangue il 20 agosto dello stesso anno quando un
corpo di spedizione sovietico insieme agli alleati del Patto
di Varsavia ha invaso il paese. L'obiettivo di Dubcek,
leader cecoslovacco, era di costruire un "socialismo dal
volto umano" pur nella conservazione di un'economia
collettivista.
I dirigenti
sovietici si mossero dapprima con cautela e diplomazia ma
constatata l'inutilità di tale linea, nella notte fra il 20
e il 21 agosto del 1968 ordinarono ai veicoli corazzati
sovietici l'invasione militare del paese.
Il 6 giugno del 1968 viene assassinio di Bob Kennedy.
A distanza di cinque anni dall’omicidio del fratello John,
Presidente degli Stati Uniti, anche il senatore Robert
Kennedy è assassinato. È Il 6 giugno del 1968, Bob sta
celebrando la vittoria alle elezioni primarie all’Ambassador
Hotel di Los Angeles, in California.
Venerdì 14
giugno a Napoli muore Salvatore Quasimodo, premio Nobel
per la letteratura nel 1959. Il Poeta roccalumerese, muore
mentre è impegnato nella presidenza di un Premio di Poesia
organizzato da un gruppo di giovani Poeti, guidato da
Peppino Liuccio. Profondo il cordoglio italiano, e la
costernazione della popolazione roccalumerese. Salvatore
Quasimodo verrà sepolto nel Famedio a Milano accanto la
tomba di Alessandro Manzoni .
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