Alì
Terme – No al doppio binario. E’ polemica sul
tracciato proposto da Rfi che prevede uno
spostamento dell’asse ferroviario dalla zona a monte
ad una zona più pianeggiante del territorio aliese.
Per cercare di cogliere il perché di questo rifiuto,
siamo andati ad intervistare un esponente politico
facente capo a quel gruppo che nelle ultime
settimane ha rivolto una mozione inerente questa
tematica: il consigliere di minoranza, architetto
Francesco Gregorio.
- Da
poco avete rivolto una mozione all’attuale
amministrazione. Di cosa si tratta?
“Abbiamo
rivolto una mozione che verte sul raddoppio del
tracciato ferroviario, il famoso doppio binario che
è in progetto da parecchio tempo. Siamo venuti a
conoscenza del nuovo progetto presentato dalla
Società Rfi, risalente al 2005, che prevede il
passaggio del raddoppio ferroviario a ridosso
dell’autostrada. Questo tracciato danneggia in modo
irreparabile il territorio del nostro comune,
mettendo in crisi le tasche di espansione del paese
ed eliminando quelle aree che sono preposte a future
espansioni”.
- Questo
nuovo tracciato che aree andrebbe a toccare?
“Il
vecchio tracciato ferroviario doveva passare a monte
e per lo più in galleria. Le Ferrovie dello Stato
hanno deciso di spostare questo tracciato più a
valle, in una zona in cui il Prg prevede un’area
artigianale ed una nuova espansione del quartiere di
via Mastroguglielmo. Questo nuovo tracciato
ferroviario passa indiscriminatamente su queste
aree. La cosa che più ci preoccupa ad oggi è il
silenzio dell’amministrazione. Dal 2005 ad oggi
infatti non ha ancora intrapreso una concreta e
decisa azione atta a bloccare questo nuovo
tracciato”.
-
L’unico strumento che voi oggi avete per bloccare
questa scelta qual è?
“L’unico
strumento a nostra disposizione è il Tavolo tecnico.
Il presidente della Regione nel 2006 aveva istituito
un Tavolo tecnico che ancora non ha approvato il
tracciato ferroviario. L’azione dell’amministrazione
potrebbe influenzare quelle che sono le scelte. Si
sta riprendendo il progetto del Ponte sullo Stretto;
in vista di un finanziamento e di un eventuale
realizzazione del Ponte sullo Stretto queste opere
accessorie al Ponte sullo Stretto saranno realizzate
anche con una certa celerità. Nel momento in cui si
verifica questa eventualità, il Tavolo tecnico non
avrà il tempo necessario per poter cercare di
attenzionare i singoli territori. Noi riteniamo che
sia opportuno agire per tempo e non nel momento in
cui le Ferrovie dello Stato si muovano per una
eventuale realizzazione di questo tracciato”.
-
Nell’eventualità in cui questo tracciato venisse
approvato, nell’area interessata cosa succederebbe?
“Sono
aree attualmente di salvaguardia per cui non sarebbe
possibile l’edificazione”.
- Cosa
chiede all’amministrazione?
“All’amministrazione chiedo di impegnarsi in modo
forte, così da cercare di riprendere il progetto del
1997 che accontentava tutti i comuni della fascia
jonica; cercare inoltre di riportare il tracciato
ferroviario a monte facendolo passare in galleria
per evitare uno scempio sociale, oltre che
paesaggistico, del nostro territorio”.