Si è svolta
presso ITC "R. Piria" di Reggio Calabria un'assemblea di
lavoratori CO.CO.CO. utilizzati da oltre 12 anni come
personale amministrativo nelle Istituzioni Scolastiche della
provincia di Reggio Calabria.
Tali lavoratori,
costituitisi in comitato spontaneo, sono più che mai
preoccupati per il loro futuro, vista l’operazione compiuta
dall’ Ufficio Scolastico Provinciale che ha cancellato per
l’a.s. 2009/2010 la riserva dei posti in organico destinati
appunto ai Co.Co.Co., Si ritiene, peraltro, che tale
operazione sia stata portata a termine ad insaputa dei
sindacati di categoria (lavoratori atipici), dal momento che
alcuni esponenti sindacali di categoria interpellati, sia
regionali che nazionali, sono apparsi all’oscuro di tale
manovra!!!
La scuola, che
ha usufruito a costo zero di tali lavoratori per molti anni
(poiché a carico del Fondo Investimenti Occupazione),
intende ora "scaricarli" per racimolare qualche posto ad
altri lavoratori in esubero che altrimenti lo perderebbero,
alimentando sempre più una guerra tra poveri che dalle
nostre parti assumerebbe tinte veramente fosche e
preoccupanti; chi è più precario di chi?
Quest’atteggiamento sembra voler sconfessare l'accordo
originario con i Ministeri del Lavoro e delle Finanze da cui
erano scaturiti nel 2001 questi contratti : un passaggio,
quello in collaborazione, che avrebbe dovuto accompagnare i
lavoratori in un percorso di stabilizzazione anche per
l’incongruenza tra attività svolte molto spesso come fossero
lavoratori dipendenti e un contratto da lavoratori autonomi.
Di fatto la
condizione dal 2001 è sempre la stessa, ricevono dal 2001
sempre, ogni anno, lo stesso identico compenso a prescindere
dall’aumento del costo della vita.
Ma se le
condizioni non sono cambiate, in questi anni le promesse non
sono mancate, anche recentemente il sottosegretario Giuseppe
Pizza si era impegnato, formalmente, ad avviare un tavolo di
confronto che portasse alla stabilizzazione della condizione
lavorativa dei co.co.co. delle scuole.
Dopo quasi un
anno, invece, non solo non si è aperto un tavolo di
confronto ne tantomeno è stata avanzata una proposta per il
futuro, ma questi lavoratori rischiano di essere ancora una
volta abbandonati. Da anni, ormai, vivono in un limbo
circondati da un silenzio assordante, ogni anno appesi
all'esile filo dell'appostamento nella legge Finanziaria
delle cifre necessarie al rifinanziamento delle attività!
In tutta Italia
questi lavoratori sono quasi 6 volte i dipendenti della
INNSE, eppure la loro situazione non desta alcuno scandalo,
probabilmente solo perché in più di dieci anni non si sono
mai arrampicati su una gru?!?!
Si può vivere ogni anno, soprattutto in questi tempi di
crisi, senza sapere se il prossimo anno si lavorerà,
garantendo ai propri figli lo stesso tenore di vita
dell'anno precedente?
Questa è la
domanda che i lavoratori si fanno e sono ormai stanchi,
anche perché molti di loro sono prossimi alla pensione,
altro miraggio che si allontana sempre di più con le leggi
vigenti.
Se si volesse
quantificare il danno biologico derivante da queste
situazioni sarebbe interessante conoscerne l'esito.
Aspettano forse che sia la "pandemia" a risolvere il
problema al posto loro?
Il comitato dei
lavoratori chiede che si avvii, una volta per tutte, una
seria discussione sulla loro condizione che prenda in esame:
- un meccanismo
di accompagnamento per coloro che sono vicini alla pensione
che possa permettere una fuoruscita dignitosa dato che la
gestione separata non è cumulabile con quella normale e
quindi si impedisce di fatto ai lavoratori di poter essere
collocati a riposo;
- una
stabilizzazione all’interno del MIUR od una eventuale
mobilità verso altri Ministeri o verso altri Enti per
garantire una tranquillità ai lavoratori, costretti sempre
ad una vita di lotta in difesa dei loro posti;
- eventuali
concorsi mirati alla risoluzione definitiva del problema.
Queste sono le
questioni che i lavoratori hanno già posto all’attenzione
degli organismi preposti,nella speranza che gli stessi
accolgano l’appello prima che tutto precipiti con esiti che
nessuno può prevedere.
Per IL
COORDINAMENTO SPONTANEO DEI LAVORATORI
Reggio Calabria
02.10.2009 Leonardo Del Giudice
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