Cenni Biografici
La vita di Josè Russotti è l'involontario soggiorno di
un'anima antica, "figlio" di un mondo dove stenta a
riconoscersi ed identificarsi, come lui stesso, scherzando,
ama definirsi.
Josè Russotti,
nasce, infatti, il 31 marzo 1952 a Ramos Mejia, un sobborgo
di Buenos Aires (Argentina). I suoi genitori, contadini,
emigrati in quella nazione agli inizi degli anni '50, con
l'avvento del colpo di stato, nel 1959, furono costretti a
tornarsene a Malvagna, un ridente paesino dell'alta valle
dell'Alcantara, in provincia di Messina. Ad undici anni
compiuti con la tragica morte del padre frequenta l'istituto
Don Orione nella città dello Stretto dove ottiene la licenza
media, in seguito, si trasferisce a Roma e dopo aver
ultimato gli studi a Pompei (NA), conseguendo il diploma di
Perito grafico, rientra nel 1972 a Malvagna, dove si
stabilisce per un breve intervallo. Nello stesso anno
s'iscrive all'università di Catania, in Scienze Politiche e
contemporaneamente lavora come grafico pubblicitario presso
un'agenzia della stessa città, ma a causa degli impegni
nell'attività pubblicitaria non riesce mai a laurearsi.
Intanto ha già esordito come autore teatrale con
"Tossicomania" (1975). In questo periodo lavora presso la
Publikompass - Gazzetta del Sud come grafico pubblicitario.
Molteplici sono gli interessi che il Russotti redige nel
settore delle arti, dalla pittura alla poesia alla
letteratura in genere - con una passione che ostinatamente
coltiva da sempre - una passione dove traluce l'amore
sincero per la sua seconda patria d'adozione: la Sicilia.
Scrive di lui il critico Lucio Barbera: "…l'opera del
Russotti nasce come delicata scintilla esplosa dall'urto di
due tensioni opposte, quella derivante dall'attività
pubblicitaria che l'artista svolge, l'altra da un turbolento
apprendimento della letteratura…" Segnalato alla sedicesima
edizione del premio di poesia dialettale siciliana "Vann'Antò
- Saitta" con la composizione "U scontru", nel 2000 un suo
inedito è stato premiato a Trappitello (ME) nel concorso
nazionale di poesia dialettale "Al Qantara", bandito dal
comune di Taormina. Oltre a numerose pubblicazioni sparse su
giornali e riviste, ha pubblicato due sillogi poetiche:
Fogghi mavvagnoti (2002); Novantìka (2004). Il suo
siciliano nasce dall'ascolto diretto del malvagnese
familiare e da un'intensa attività di studio del siciliano
scritto, popolare e letterario.
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